Concorso dirigenti scolastici, cosa studiare

Concorso dirigenti scolastici, cosa studiare

Il Concorso Dirigenti Scolastici rappresenta uno degli appuntamenti più importanti per tutti i docenti e il personale educativo che intendono accedere alla carriera dirigenziale. Anche se al momento si aspetta ancora il bando ufficiale che fornirà tutte le informazioni dettagliate sul prossimo concorso, è importante iniziare sin da ora a studiare e prepararsi al meglio per aumentare le probabilità di superare l’esame.

Per prepararsi al meglio alle prove del concorso, è possibile affidarsi ad enti certificati che offrono corsi di formazione e preparazione mirati. È importante iniziare lo studio con anticipo, tenendo conto anche delle eventuali novità rispetto alla precedente edizione del concorso.

In questo articolo vedremo, infatti, cosa studiare per prepararsi al concorso, quali requisiti bisogna possedere per poter partecipare e quali saranno le fasi dell’esame.

Per quanto concerne, in particolare, i requisiti, gli stessi devono essere posseduti entro la data di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso.

Quali sono i requisiti per partecipare al Concorso dirigenti scolastici?

Secondo il regolamento sulla Gazzetta ufficiale pubblicato n° 298 del 22 dicembre 2022, possono presentare domanda per il Concorso dirigenti scolastici i docenti e il personale educativo confermati in ruolo che hanno lavorato nelle istituzioni scolastiche ed educative dello Stato per almeno cinque anni

Inoltre, agli aspiranti dirigenti scolastici è richiesto anche il possesso di uno dei seguenti titoli

  • laurea magistrale; 
  • laurea specialistica; 
  • diploma di laurea conseguito secondo gli ordinamenti didattici precedenti al 1999;
  • diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’AFAM; 
  • diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore. 

I candidati che hanno conseguito i loro titoli di studio all’estero possono partecipare al concorso a condizione che i loro titoli siano, in base alla normativa vigente, equipollenti o equivalenti ai titoli universitari italiani.

Inoltre, il servizio prestato dai docenti e dagli educatori prima del contratto a tempo indeterminato può essere considerato valido ai fini del quinquennio solo se svolto per una durata di 180 giorni effettivi o se effettuato dal 1° febbraio fino alla fine delle operazioni di scrutinio finale.

Come si svolgono le prove del Concorso dirigenti scolastici?

Il Concorso dirigenti scolastici prevede diverse prove, tra cui una possibile prova preselettiva, una prova scritta, una prova orale e la valutazione dei titoli. 

La prova preselettiva sarà unica per tutto il territorio nazionale e si svolgerà in forma informatica nelle sedi individuate dagli USR, eventualmente anche in più sessioni in relazione al numero dei candidati. Ma solo nel caso in cui il numero dei candidati sia quattro volte superiore ai posti messi a concorso.

La stessa è formata da 50 domande a risposta multipla e i candidati avranno cento minuti a disposizione per completarla.

La prova scritta, invece, consiste in cinque quesiti a risposta aperta e in due domande in lingua inglese. 

Mentre, la prova orale prevede un colloquio sui seguenti argomenti: 

  • un colloquio sugli ambiti disciplinari della prova scritta per accertare la preparazione professionale del candidato sui medesimi e per verificare la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico; 
  • una verifica della conoscenza e della capacità di utilizzo degli strumenti informatici e delle TIC di più comune impiego presso le istituzioni scolastiche;
  • una verifica della conoscenza della lingua inglese al livello B2, attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla commissione esaminatrice e una conversazione in lingua inglese.

Concorso dirigenti scolastici: cosa studiare per prepararsi al meglio?

Sebbene il bando ufficiale per il concorso dirigenti scolastici non sia ancora stato pubblicato, è importante iniziare a prepararsi fin da ora per avere maggiori probabilità di superare l’esame. 

Per affrontare il Concorso dirigenti scolastici, gli aspiranti DS dovranno studiare: 

  • Normativa del sistema educativo e degli ordinamenti degli studi in Italia;
  • Modalità di gestione delle organizzazioni complesse;
  • Programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche;
  • Organizzazione dei luoghi e ambienti di apprendimento;
  • Organizzazione degli obiettivi e gestione del personale;
  • Valutazione ed autovalutazione del personale e degli apprendimenti;
  • Elementi di diritto civile e amministrativo;
  • Nozioni di contabilità di Stato;
  • Conoscenza dei sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea.

Tra le capacità richieste agli aspiranti dirigenti scolastici ci sono:

  • elaborare un testo;
  • utilizzare i fogli di calcolo;
  • realizzare presentazioni al computer;
  • usare i motori di ricerca e gestire la posta elettronica;
  • conoscere i sistemi per la condivisione dei file;
  • leggere e tradurre un testo in inglese (almeno di livello B2).

I compiti e le responsabilità del dirigente scolastico

Un altro aspetto di grande importanza è quello relativo ai compiti e alle responsabilità del dirigente scolastico. Il DS, infatti, rappresenta legalmente l’istituzione che dirige ed è inquadrato in ruoli di dimensione regionale. Inoltre, assicura la gestione unitaria delle istituzioni scolastiche.

E soprattutto:

  • risponde della gestione delle risorse finanziarie, strumentali e umane e dei risultati del servizio;
  • ha autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane;
  • organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali;
  • adotta provvedimenti di gestione delle risorse e del personale.

Ma il dirigente scolastico deve anche assicurare:

  • la qualità della formazione;
  • la collaborazione culturale, professionale, sociale ed economica del territorio;
  • l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica;
  • l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie e il diritto all’apprendimento degli alunni.

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