Concorso presidi pilotato: indagati 13 funzionari del Ministero

Concorso presidi truccato_

Indagati per falso ideologico 13 funzionari del Ministero dell’Istruzione. Per loro l’accusa formulata dal pm della Procura di Roma, Laura Condemi, è quella di aver pilotato il risultato del concorso presidi del 2017.

Oltre agli avvisi di garanzia notificati ai funzionari ministeriali, tuttavia, gli inquirenti stanno cercando di far luce anche sull’operato “poco chiaro” dei presidenti e dei segretari di sei delle nove commissioni giudicatrici del Lazio: 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione.

Secondo le ipotesi formulate dai sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, che coordinano le indagini, gli indagati avrebbero truccato almeno 64 verbali di correzione delle prove tra febbraio e marzo 2019. In particolare, inserendo i voti nel sistema informativo per la gestione dei processi di lavoro Cineca prima ancora di correggere le prove degli aspiranti DS.

Tra l’altro, il Concorso DS 2017 – che prevede una selezione su scala nazionale e riguardava ben 2.425 poltrone da dirigente scolastico da assegnare per il triennio successivo – era già stato al centro di tutta una serie di ricorsi e polemiche.

Concorso presidi pilotato: chi sono gli indagati?

Stando alla tesi accusatoria, gli indagati avrebbero attestato di aver effettuato l’accesso al sistema Cineca, senza però che vi sia nella piattaforma stessa alcuna traccia di tale attività lavorativa. 

Gli stessi avrebbero, inoltre, convalidato voti di aspiranti dirigenti scolastici in giorni diversi rispetto a quelli dell’effettivo caricamento della prova.  

Tra gli indagati che hanno ricevuto l’avviso di conclusioni delle indagini figurano:

  • Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e presidente dell’associazione Scienza e Vita;
  • Paola Sorrentino, funzionaria del Miur;
  • Maria Luisa Iavarone, segretaria della commissione numero 13, docente universitaria di pedagogia, candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde;
  • Paola Quaresima;
  • Sabina Rago, con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e Ministeri; 
  • Michele Palma, al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi;
  • Raffaella Migliavacca, funzionaria del Miur; 
  • Angela Tarabella, docente; 
  • Rosalba Castagliola D’Abele
  • Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e Cavaliere della Repubblica nel 2010; 
  • Francesco Giulio Beltrame, professore insignito dal Quirinale;
  • Andrea D’Amore, funzionario del Miur. 

Concorso presidi pilotato. Le accuse del Pm

I sostituti procuratori Laura Condemi e Alessandra Fini, pertanto, al termine delle indagini che hanno evidenziato delle anomalie nell’espletamento delle procedure concorsuali, hanno notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Come già detto, l’accusa nei loro confronti è quella di falso ideologico per aver pilotato il Concorso DS 2017 al fine di favorire taluni candidati. Nel mirino degli inquirenti almeno 64 verbali di correzione delle prove d’esame. 

A questo punto, gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.

Poi la palla passerà di nuovo al Pm, che dovrà decidere se chiedere, o meno, il rinvio a giudizio degli indagati, o anche solo di una parte degli stessi.

Le reazioni

Il presidente del Comitato Trasparenza, Michele Zannini, ha così commentato la vicenda relativa Concorso presidi 2017:

  • “Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda”

Numerosi candidati del concorso DS 2017 avevano ripetutamente segnalato, ad indagini in corso, presunte irregolarità ed anomalie. Ecco, quindi, che i loro avvocati, Giuseppe Murone e Pierpaolo Dell’Anno, appreso degli avvisi di garanzia, hanno dichiarato: 

  • “Salutiamo con soddisfazione la prima risposta di legalità ad una vicenda che appare inquietante nei suoi aspetti di pervasiva illiceità e dispregio delle regole. Si pensi che la provvisoria incolpazione riguarda un numero abnorme di commissioni giudicatrici del Lazio (6 su 9) e verbali di correzione delle prove (64). Grazie al certosino lavoro dei magistrati della Procura della Repubblica potranno avere presto risposte concrete le centinaia di onesti candidati da noi patrocinati. Alla fine, perseveranza e lavoro pagano: gli stessi partecipanti al concorso aspettano ora una pronta risposta dell’autorità amministrativa”.

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