Il dirigente scolastico. Esaminiamo per bene questa figura
Il dirigente scolastico è un dirigente della pubblica amministrazione italiana che si trova al vertice di una istituzione scolastica in Italia.
Questa figura è nata nel 1997 grazie alla riforma Bassanini che unì le due figure che fino a quel momento si occupavano di dirigere le strutture scolastiche, cioè il preside e il direttore didattico.
Per capire meglio come funziona questa figura è necessario fare un piccolo excursus storico che aiuterà ad evidenziare le differenze con la figura precedente, cioè, il preside.
Preside e dirigente scolastico, le differenze
La figura del preside non esiste più da più di vent’anni. Infatti, dal decreto legislativo 59 del 6 marzo 1998 e a seguito dell’art. 21, comma 16, della legge 59 del 15 marzo 1997 è il dirigente scolastico che sta al vertice della scuola e si occupa di amministrarla in ogni suo aspetto.
Fu la Riforma Gentile del 1923 ad assegnare una figura superiore nelle scuole: ogni istituto scolastico fu affidato un preside, oppure, per quanto riguarda la scuola elementare (che oggi chiamiamo primaria) un direttore didattico, che sarebbe stato affiancato dal collegio dei professori.
Presidi e direttori didattici si sarebbero dovuti occupare del corretto funzionamento delle scuole. Essi sarebbero stati scelti direttamente dal Ministero tra tutti i professori ordinari che avevano una laurea e almeno quattro anni di anzianità. Le donne erano escluse dalla scelta.
Fu la Riforma Bassanini del 1997 a fondere le figure del preside e del direttore didattico nell’unica figura del dirigente scolastico.
Il dirigente scolastico diviene, quindi, titolare di qualifica dirigenziale, assumendo anche nuove funzioni.
Il dirigente scolastico è, infatti, responsabile di tutta l’organizzazione scolastica e la sua responsabilità si estende anche alla qualità didattica dell’istruzione.
Inoltre, si occupa della gestione delle risorse finanziarie. Infatti, è lui che decide a quali investimenti indirizzare i fondi scolastici.
Sempre responsabilità del dirigente scolastico è quella di tenere insieme Codice civile e produzione normativa. Per produzione normativa si include quella di rango secondario, che comprende anche note e circolari, che nel corso degli anni sono andate ad intensificarsi.
La figura di dirigente scolastico si trova a metà fra un impiegato ed un manager. Si occupa di verificare che le norme vengano correttamente applicate e se ne assume anche tutte le responsabilità.
Come diventare un dirigente scolastico
Per poter diventare dirigente scolastico è necessario superare un corso-concorso selettivo di formazione bandito dal Miur. L’ultimo concorso per dirigenti scolastici è stato bandito 5 anni fa.
Il corso-concorso in questione riguarda il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche e statali che:
- è assunto con contratto a tempo indeterminato;
- è confermato in ruolo secondo quanto previsto dalla vigente normativa;
- si trova in possesso del diploma di laurea magistrale, specialistica oppure di laurea di vecchio ordinamento, o di diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, o anche diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore;
- ha prestato un servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative del Sistema Nazionale di Istruzione, da almeno cinque anni (il servizio può essere stato svolto a tempo sia indeterminato che determinato, il servizio può essere stato prestato sia nelle scuole statali sia nelle scuole paritarie);
- è in possesso dei requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni.
Per quanto riguarda il riconoscimento dei cinque anni di anzianità sono considerati validi:
- i servizi prestati anche prima dell’effettiva immissione in ruolo, (ovviamente dovrà essere confermata l’immissione in ruolo al momento della domanda di partecipazione al concorso);
- i servizi valutabili a tutti gli effetti come servizio di preruolo nelle scuole paritarie che abbiano avuto riconoscimento con la Legge 62 del 10 marzo 2000.
Il servizio può essere riconosciuto come annuale se ha avuto durata di almeno 180 giorni oppure se sia stato prestato dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
Di cosa si occupa il dirigente scolastico
I dirigenti scolastici solitamente possono godere di un rapporto lavorativo a tempo indeterminato.
Però, bisogna considerare che la durata dei singoli incarichi della direzione di ciascuna delle istituzioni scolastiche che egli dirigerà è compresa tra i tre e i cinque anni.
L’incarico dirigenziale è senza limiti e rinnovabile, la durata degli incarichi di reggenza aggiuntivi di istituzioni scolastiche prive di dirigente titolare è di un anno scolastico, eventualmente rinnovabile.
Il dirigente scolastico ha il compito di gestire la scuola alla quale fa riferimento in ogni suo punto. Studenti, docenti e personale ATA devono fare riferimento a lui se dovessero sorgere problemi di qualsiasi genere. A lui spettano tutte le decisioni più significative.
È il dirigente ad occuparsi di pianificare l’offerta formativa della quale gli studenti usufruiscono. E, inoltre, il dirigente è la rappresentanza legale della scuola nella quale opera.
Il ruolo di dirigente scolastico è di dimensione regionale. É una figura che si occupa della gestione unitaria delle scuole delle quali si occupa.
É lui che si occupa di amministrare le risorse finanziarie, strumentali, umane e, inoltre, risponde anche dei risultati del servizio.
Ha poteri relativi alla direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane.
Si preoccupa di organizzare l’attività scolastica basandosi su criteri di efficienza ed efficacia formative ed è anche titolare delle relazioni sindacali.
Ed è sempre il dirigente che adotta provvedimenti legati alla gestione delle risorse e del personale.
Inoltre, assicura:
- la qualità della formazione;
- la collaborazione culturale, professionale, sociale ed economica del territorio;
- l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica
- l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie e di diritto all’apprendimento degli studenti.
La struttura della retribuzione del dirigente scolastico è definita dall’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca ed è organizzata in svariate componenti.
Può variare secondo l’anzianità e la complessità dell’istituto da dirigere.
Inoltre, bisogna ricordare che i dirigenti a volte possono ricoprire ulteriori incarichi oltre a quello principale, per questi è prevista l’attribuzione extra di determinati compensi.
Responsabilità
Una delle responsabilità maggiori della scuola è quella che riguarda l’umanità dei propri studenti. Motivo per cui la prima preoccupazione della stessa dovrebbe essere quella di rispondere ai bisogni educativi di questi stessi studenti che la frequentano.
La legge assegna al dirigente scolastico il fondamentale compito di organizzare il servizio definendo la responsabilità dirigenziale in ordine ai risultati. Spetta ai dirigenti, infatti, l’uso di provvedimenti di gestione delle risorse e del personale.
Avere la Leadership è, quindi, la funzione primaria del dirigente scolastico, dal momento che egli possiede una espressa responsabilità nella gestione.
L’ufficio del dirigente, perciò, non consiste più in un luogo fisico, ma si esprime in un fare bene istruito, rispettando il quadro normativo, nell’instancabile ricerca della scelta migliore fra quelle che si prospettano possibili. Difficilmente è possibile un’unica soluzione.
Infatti, la maggior parte delle volte c’è solo bisogno di scegliere la soluzione più efficace tra quelle che si possono considerare attuabili. Il dirigente scolastico è chiamato a rendere funzionale la scuola, rispettando le competenze degli organi collegiali ad essa attribuiti.
Il profilo del dirigente scolastico ha assunto l’aspetto di chi è chiamato a tenere insieme tutte le componenti della comunità scolastica.
In conclusione, possiamo affermare che il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio offerto all’utenza.
Collaboratori e “staff” del dirigente scolastico
Il dirigente scolastico non può amministrare tutti questi aspetti di un’istituzione scolastica senza un aiuto. In suo soccorso arrivano, infatti, collaboratori, delegati e coadiutori.
Prima che fosse decretata l’autonomia scolastica, la scelta dei collaboratori era compito del preside del collegio docenti e questi aveva la possibilità di scegliere al massimo quattro persone, secondo il numero di alunni della singola istituzione scolastica.
In seguito, il preside ha avuto la possibilità di scegliere, tra i collaboratori, un docente specificamente incaricato di sostituirlo in caso di assenza o impedimento, il cosiddetto vicepreside.
Tuttavia, a partire dall’anno scolastico 2000/2001, le cose sono cambiate, in seguito al passaggio dalla funzione direttiva dei presidi alla qualifica dirigenziale dei dirigenti scolastici.
Il termine collaboratore non appare più nella normativa, perciò non c’è più alcun limite riguardo il numero di docenti dei quali il dirigente può avvalersi.
Infatti, in quegli anni nacquero diverse controversie in merito al contrasto derivato dalla possibilità da parte del dirigente scolastico della possibilità di scegliere dei collaboratori nello svolgimento delle diverse funzioni organizzative e amministrative.
Tale dibattito giuridico è stato, comunque, risolto definitivamente grazie al parere del Consiglio di Stato, in favore di quanto disposto dalla più recente normativa, l’articolo 25 del D.Lgs. 165/01. Difatti, è stato disposto che il dirigente scolastico, dovendo potersi affidare a persone di sua fiducia, avrà la possibilità di sceglierle in totale autonomia.
Possiamo riassumere nel seguente elenco alcune delle figure che gravitano attorno al dirigente scolastico, che ricoprono:
- Funzioni strumentali: si tratta di figure, individuate dal collegio docenti, che siano idonee a svolgere le funzioni strumentali per poter realizzare la gestione del piano dell’Offerta Formativa. I provvedimenti delle funzioni strumentali spettano al dirigente scolastico ovviamente sulla base di quanto stabilito dal collegio.
Ai docenti che ricoprono funzioni strumentali viene attribuito un incarico. Le funzioni strumentali fanno parte dello staff del dirigente scolastico, ma non rientrano nell’organico di autonomia.
- Collaboratori di presidenza e docenti delegati per le funzioni organizzative e gestionali (middle-management/vicepresidi), vengono selezionati dal dirigente scolastico, che in seguito lo comunica al collegio docenti.
Il dirigente può scegliere anche più di due unità se lo ritiene necessario, ma ai fini retributivi possono essere remunerate solo due figure nel CCNL.
- Coadiutori per il supporto organizzativo e didattico (staff), il dirigente scolastico può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino ad un 10% di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico.
I coadiutori hanno un ruolo relativo al supporto, consiglio e dialogo.
- Docenti delegati senza limite numerico, sono i cosiddetti vicepresidi, coordinatori di dipartimento, coordinatori di classe, responsabili o fiduciari di plesso. La delega in questione è prevista tassativamente in forma scritta.
Si tratta di categorie che non sono necessariamente distinte e separate tra di loro, anzi, nella maggior parte dei casi possono anche coincidere nella stessa persona.
Tra l’altro, nella grande maggioranza dei casi è auspicabile che due unità che collaborano con il dirigente scolastico siano comprese nel 10% dell’organico di autonomia individuato dal dirigente scolastico.
Stipendio
Per quanto riguarda la struttura relativa alla retribuzione del dirigente scolastico, essa è definita dall’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca ed è suddivisa in diverse componenti.
Inoltre, cambia anche secondo l’anzianità del dirigente in questione e la complessità della scuola che egli si occupa di dirigere.
É necessario ricordare che i dirigenti possono ricoprire diversi incarichi contemporaneamente, detti anche incarichi aggiuntivi, che vanno a sommarsi a quelli principali, per i quali è prevista l’attribuzione di specifici compensi.
Comunque, sintetizzando il tutto, si può affermare che le componenti che articolano la struttura relativa alla retribuzione del dirigente scolastico sono:
- trattamento fondamentale, riferito, in sostanza, allo stipendio tabellare, al quale si aggiungono eventuali assegni ad personam o RIAS e retribuzione di posizione parte fissa,
- trattamento accessorio, rappresentato dalla retribuzione variabile, della retribuzione di risultato e da eventuali compensi relativi alla reggenza di altre istituzioni scolastiche,
- trattamento economico per incarichi aggiuntivi, si tratta, cioè, di indennità previste per specifiche attività del dirigente.